L'Information Technology come Sfida e come Crisi

Martedì, 5 Marzo 2019

Modernità 

Cos'è la modernità?

Il mondo moderno può essere inteso in maniera cronologica. Può essere presa come data di inizio la scoperta dell'America (1492) o la Rivoluzione Francese (1789). Così cronologicamente indichiamo diverse fasi.
Un altro modo di descrivere la modernità è quello di collegarla ad un aggettivo di valore, che quindi porta dentro di se un valore positivo e progressista al contrario di quello antico. Questa seconda definizione comincia ad essere usata nella seconda metà dell'800 in Francia da poeti come Baudelaire ed altri.
Cos'è la modernità per Bruno Zevi?
Sicuramente non una fase cronologica. E' quello che trasforma la crisi in valore e suscita una estetica di rottura e cambiamento. Quindi è qualcosa di più della semplice aggettivazione di movimento moderno o architettura moderna in termini puramente progressisti.

Crisi

L'atteggiamento moderno è un atteggiamento che riesce a rispondere in maniera propulsiva ed innovativa alle crisi, questo distacca il concetto di moderno dal cambiamento di moda o di gusto.
Come possiamo supportare questa ipotesi di definizione?
Un esempio è l'invenzione del computer: in tempo di guerra gli avanzamenti tecnologici di uno o l'altro schieramento sono decisivi per la vittoria. Perciò in Inghilterra nasce una macchina per decodificare i codici cifrati dei nazisti. L'invenzione di questa macchina è servita per rispondere alla crisi ed ha permesso di fare un grande passo avanti verso la vittoria del conflitto mondiale.

Sfida-Strumento

L'invenzione di un nuovo strumento è implicitamente una nuova sfida. Un nuovo strumento non necessariamente risolve, ma, inizialmente, mette in crisi perché bisogna rielaborare il modo di agire in funzione di questo nuovo apporto. 
Ad esempio la comparsa di un nuovo strumento architettonico è la prospettiva di Brunelleschi.
Nei primi decenni del 400 viene creato questo nuovo strumento che attraverso una serie di postulati produce dei risultati verificabili. Questa invenzione mette in crisi il modo di fare architettura: una volta che rappresento una visione del mondo secondo i canoni della prospettiva, quindi secondo ritmo e proporzionalità, non può più andare bene l'architettura pretendete. L'architettura gotica, ad esempio, che rappresenta ogni elemento appartenete ad un mondo a se e dove tutto è costruito per avere altri effetti, "non mi viene più bene in prospettiva". In seguito a questo nuovo strumento bisogna creare un' architettura che incorpori al suo interno la nuova visione prospettica, quindi devo fare una architettura a immagine e somiglianza della prospettiva stessa. Un esempio sono gli archi ogivali che in prospettiva vengono letti male quindi devono essere trasformati in archi a tutto sesto, i capitelli tutti diversi devono essere tutti uguali perché così possono essere letti come apporti regolari e modulari, governabili dalla visione prospettica e le proporzioni devono essere tutte regolate.

Quindi l'architettura moderna demolisce quella gotica perché c'è il bisogno fondamentale di creare un'estetica nuova basata sulla crisi nata dall'invenzione di un nuovo strumento.

Ci vuole tempo e fatica per capire come uno strumento nuovo possa mettere in azione un'estetica e una visone del mondo diversa.



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